Harry Potter e la Pietra Filosofale

Allora allora pensiamo un po' di cosa potrei pararvi oggi... in realtà mi sovviene ben poco visto che la mia mente è tutta concentrata sulla tesina che devo finire di psicologia. 4200 caratteri (esclusi gli spazi) e non so nemmeno di cosa parla! ahahahaha! in realtà immaginavo che la cosa fosse davvero difficile invece si è rivelata piuttosto semplice tranne per l'ultimo punto "on suffering change" di cui (tuttora) ho scritto solo una frase...non ho davvero idea di cosa scrivere!! >.< sono piuttosto disperata, ma perchè annoiarvi con queste cosucce da universitari (ebbene si io vado all'università, a malapena ci credo! ahahah) e pensavo che per distrarmi potevo scrivere un post su un altro libro visto che mi è piaciuto parecchio scrivere quello precedente su Promessi vampiri perciò oggi vi parlerò di un libro che ormai è diventato un must da qualche anno a questa parte, ebbene si sto parlando proprio di Harry Potter. Avrei potuto parlarvi dell'intera saga ma questi 7 libri non possono essere commentati tutti insieme perché sono profondamente diversi l'uno dall'altro. Vi parlerò in primis della mia esperienza con il maghetto occhialuto: 9 anni or sono nel lontano 2001 il film Harry Potter e la pietra filosofale spopola nelle sale italiane ed io non potevo non vedere quel film che si annunciava come l'evento del secolo. All'epoca ero una ingenua bimbetta di 10 anni ed i miei genitori mi accontentarono; io ne rimasi talmente entusiasta da voler sapere immediatamente il seguito della storia, così comprai il secondo, e poi il terzo libro.Il primo lo lessi solo pochi anni dopo l'uscita del film, ma ne rimasi talmente sbalordita da leggerlo più e più volte! In effetti il primo capitolo della saga è molto breve e scritto per essere adatto a dei bambini, ricordo che sulla mia edizione (2002 ed era già la 20° ristampa dal 1997) c'erano anche dei disegni in bianco e nero! Harry Potter orfano dei genitori viene lasciato davanti alla dimora degli zii Vernon e Petunia che vivono col figlio Dudley a Privet Drive. Il bambino cresce in un clima ostile e viene trattato dai parenti come un estraneo ma riesce a fare delle cose incredibili involontariamente, come far scomparire un vetro allo zoo che divide il cugino da un serpente. Ben presto Harry riceve una misteriosa lettera che però non riesce a leggere per colpa degli zii che glielo impediscono. Dopo essersi allontanati dalla loro casa per non ricevere più posta, Harry viene raggiunto da un uomo gigante, Rubeus Hagrid che finalmente gli consegna la lettera e il bambino viene finalmente a conoscenza del suo contenuto. Scopre così di essere un mago, che anche i suoi genitori lo erano, che furono uccisi da un mago oscuro di nome Lord Voldemort e che lui è sopravvissuto per miracolo grazie alla più grande delle magie, l'amore di sua madre. Inoltre, è stato ammesso alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Hagrid porta il ragazzo a Diagon Alley, un quartiere magico, per comprargli ciò che gli serve per la scuola. Il ragazzo suscita subito l'interesse degli altri maghi poiché è l'unico sopravvissuto all'Anatema che Uccide e a testimone di ciò, Harry presenta sulla fronte una piccola cicatrice a forma di saetta. Poco dopo viene accompagnato da Hagrid alla stazione per prendere un treno al binario magico 9 ¾ dove si imbatte per la prima volta nella famiglia Weasley. Anche per uno dei membri della famiglia, Ron Weasley, è il primo anno. I due approfondiscono l'amicizia durante il viaggio per arrivare ad Hogwarts. Giunto a scuola Harry fa amicizia con Hermione Granger , una ragazzina con l'atteggiamento da secchiona, già incontrata sul treno; inoltre incontra Draco Malfoy e tra i due scatta subito l'antipatia reciproca. I ragazzi entrano nella Sala Grande dove verranno smistati dal Cappello Parlante e tutti e tre gli amici vengono collocati nella casa dei Grifondoro mentre invece Malfoy viene smistato nella casa dei Serpeverde. Harry partecipa così ad alcune lezioni di magia tra le quali le lezioni di volo nella quale si distingue per la sua capacità di volare sulla scopa, capacità che lo farà diventare il nuovo cercatore della squadra di Quidditch del Grifondoro. Durante il trascorrere dell'anno scolastico, i tre amici vengono a conoscenza del fatto che nel castello di Hogwarts è custodita la Pietra Filosofale, un oggetto magico che assicura la vita eterna, e si convincono che il professore di Pozioni Severus Piton (che assomiglia in maniera sorprendente a Renato Zero, e non ho mai capito il perchè)) voglia rubarla per scopi malvagi. In realtà è il professore di Difesa contro le Arti Oscure Raptor ad essere interessato a rubare la pietra per conto di Lord Voldemort, il Signore Oscuro responsabile della morte dei genitori di Harry. Il Signore Oscuro infatti, non è morto come tutti credono ma vive in simbiosi con il Professor Raptor e lo obbliga ad azioni per conto suo. Dopo varie vicissitudini, i tre ragazzi riescono a raggiungere il luogo in cui la pietra è custodita ma solamente Harry riesce ad avere un incontro diretto con Raptor, sconfiggendolo. Il preside della scuola Albus Silente spiega ad Harry il motivo della sua vittoria svelandogli anche che la pietra filosofale verrà infine distrutta per evitare che altri maghi cadano nella tentazione di possederla.
E poi fine! Insomma questo è una specie si capitolo zero della saga, in cui i personaggi si mostrano e si fanno conoscere, più o meno bene, nelle loro debolezze e nei loro pregi. Di tutti questi probabilmente il meno entusiasmante è proprio il protagonista che per tutta la vicenda rimane pressoché identico a se stesso, il buono che fa di tutto per essere buono accompagnato dalla fedele Hermione, una specie di sua versione femminile. Personaggio invece a tutto tondo è Ron, un piccolo scapestrato che dimostra la sua umanità in tutto e per tutto, dalla timidezza alla rabbia nel vivere all'ombra di una figura come Harry, è un ragazzo che nel corso di tutta la saga si rivelerà davvero sorprendente! Nota di merito a J.K. Rowling (scusate se non l'ho mai nominata, ma non necessita di presentazioni questa donna! [è l'autrice della saga per chi non la conoscesse]) per il personaggio di Malfoy, è il bulletto della scuola ma la sua psicologia è davvero complessa; lo vediamo prepotente e borioso davanti a tutti, quando invece alla presentazione del padre, figura forte della sua posizione sociale agiata e purosangue, si nota la mancanza di affetto e calore umano nella sua infanzia. Non ha la stessa forza del padre nello schierarsi dalla parte del Signore Oscuro, perchè sa che è sbagliato, ma non riesce nemmeno ad opporsi ad egli ed ai suoi ordini. E' un personaggio che va capito e spesso biasimato nei suoi comportamenti pressoché schietti e cattivi. Insomma i personaggi sono tutti da scoprire (vi sfido ad analizzare Piton, prima cattivo poi buono poi cattivo poi buono poi cattivissimo poi buonissimo tanto da meritare... bè velo dico quando ci arriviamo!) la storia inizialmente va letta con uno spirito bambinesco per poi crescere mano mano con i personaggi (ed anche con il protagonista!)! Alla prossima con HP e la camera dei segreti!

Promessi Vampiri

Piccolo post di commenti sul libro che m mi hanno regalato a Natale, Promessi Vampiri di Beth Fantaskey. In primis piccola biografia della suddetta: giovane scrittrice americana che esordisce con Promessi Vampiri (titolo originale Jessica's guide to dating on the dark side) sulla scena letteraria young adult. Il suo secondo libro sta per uscire negli Stati Uniti. Professoressa universitaria, la cui più grande paura (stando alla sua biografia) è parlare in pubblico, seconda solo a quella di volare, Beth Fantaskey ama molto viaggiare (probabilmente non in aereo) . Ha passato un periodo della sua vita in India, abbracciando un progetto di difesa dei diritti umani. (y.giunti.it)

Sinceramente avrei preferito un titolo più simile all'originale, perchè "Promessi Vampiri" sembra tanto romanzetto rosa che tenta una carriera nell'horror. Bè non è così. Dimenticatevi Twilight (anche se certe somiglianze si potevano evitare eh Beth?) e dei vampiri sbrilluccicosi, qui ci sono davvero i bei vecchi vampiri di una volta. Nomi rumeni e paletti nel cuore fanno da sfondo ad un patto che sarà difficile da rispettare. Lucius Vladescu, principe rumeno vampiro, arriva in Pennsylvania a reclamare la sua promessa sposa. Lui è un uomo affascinante arrogante e snob, lei una ragazzina che tenta di massificarsi alla stereotipo di ragazza americana(bella, magrissima, con capelli di seta) ma che si ritrova con forme troppo abbondanti e capelli indomabili ed una mente matematica che razionalizza ogni cosa. Non sarà facile prima per lei accettare di dover sposare lui, poi per lui accettare l'amore per lei. Il patto annullato farà infuriare Vasile, zio crudele di Lucius, che non punta ad altro se non al potere. La storia è veloce e non permette un attimo di pausa, non pensate che davvero che sia un romanzo rosa anche se così sembra. Non riuscirete a staccarvi dalla storia, vi assorbe relegandovi nei luoghi bui prima della stanza di Lucius, poi dell'angusta Romania, tra Carpazi e castelli di nobili famiglie del passato. Con la protagonista odierete prima e amerete poi Mihaela Dragomir, vi irriterete per i comportamenti di Lucius e di Faith Crosse a cui lui si concederà per disperazione. Insomma io l'ho amato dal primo istante! :) se poi come me vi siete appassionati a questo mondo vi consiglio il lungo epilogo (di ben 22 capitoli + epilogo finale) che la scrittrice ha concesso a noi fan sul suo blog. Per gli appassionati di letture in lingua originale ecco il primo capitolo de "The Wedding of Antanasia Jessica Packwood and Lucius Valeriu Vladescu"; qui invece potete trovare il pdf della storia completamente tradotto in italiano :)
Lascio per ultimo (per non adombrarne le lodi che ho appena espresso) un piccolo difetto che ho notato: ci sono davvero pochi approfondimenti sui vampiri e sulla loro natura, alcune volte sembrano creature forti e veloci altre molto più umane e...come dire...deboli... Devo dire però che la cosa si nota davvero poco tanto si è presi dalla storia! Stra consigliatooooo!!! XD